Le etichette alimentari dovrebbero fornire informazioni chiare e trasparenti sui prodotti che acquistiamo, ma spesso vengono utilizzate per ingannare i consumatori e mascherare la realtà. In questo articolo, esploreremo come le aziende utilizzano strategie di marketing ingannevoli e trucchi per far apparire i loro prodotti più sani di quanto siano in realtà.
Quando si passeggia tra le corsie del supermercato, è difficile non notare le etichette alimentari dai colori vivaci che adornano le confezioni di quasi tutti i prodotti. Da “tutto naturale” a “a basso contenuto di grassi“, queste etichette sono progettate per catturare l’attenzione e convincere che ciò che c’è dentro è sano e fa bene. Ma quanto possiamo fidarci di queste etichette? Molte aziende alimentari utilizzano tattiche di marketing che possono essere del tutto fuorvianti. In questo articolo esploreremo il lato oscuro dell’etichettatura degli alimenti e il modo in cui può influire sulla vostra salute e sul vostro portafoglio. Analizzeremo i modi in cui le aziende utilizzano un linguaggio vago, informazioni selettive e altre tattiche per far sembrare i loro prodotti più sani di quanto non siano in realtà. La prossima volta che sarete tentati di prendere quello snack “sano” dallo scaffale, continuate a leggere: potreste rimanere sorpresi da ciò che scoprirete.
1. Introduzione: perché le etichette alimentari possono essere ingannevoli
Le etichette alimentari sono concepite per informare i consumatori sulla composizione dei prodotti che acquistano. Tuttavia, spesso vengono utilizzate per strategie di marketing ingannevoli che possono rappresentare un rischio per la salute dei consumatori. In questo articolo, esamineremo i trucchi e le tattiche più comuni utilizzati dalle aziende per rendere i loro prodotti più attraenti e farli apparire più sani di quanto siano realmente.
1.1 Le etichette alimentari aiutano davvero i consumatori?
Uno studio promosso dall’Unione Europea, chiamato FLABEL (Food Labelling to Advance Better Education for Life), ha esaminato le etichette di 37.000 prodotti alimentari in 27 paesi UE, scoprendo che solo il 48% delle liste degli ingredienti era ben visibile al consumatore e non nascosto sotto la confezione o sul retro. Inoltre, il 60% delle persone guarda esclusivamente la parte anteriore di una confezione quando acquista, rendendo ancora più facile per le aziende utilizzare messaggi fuorvianti sulle etichette.
2. I trucchi più comuni utilizzati nelle etichette alimentari
Le aziende utilizzano diversi trucchi per rendere i loro prodotti più attraenti e farli apparire più sani di quanto siano in realtà. Ecco alcuni dei trucchi più comuni:
2.1 Scomposizione degli zuccheri
Un trucco molto utilizzato è quello di scomporre il contenuto di zucchero in diversi prodotti, come saccarosio, sciroppo di glucosio, fruttosio e destrosio, in modo da non far comparire lo zucchero nei primi posti della lista degli ingredienti. In questo modo, si dà l’impressione che il prodotto non sia principalmente composto da zucchero, mentre in realtà gli zuccheri (dati dalla somma dei vari tipi) sono l’ingrediente principale.
2.2 Liste degli ingredienti gonfiate
Le liste degli ingredienti possono essere “gonfiate” con l’aggiunta di ingredienti che sembrano avere effetti benefici per la salute, come bacche, estratti ed erbe, anche se le quantità presenti nel prodotto sono talmente basse da non avere effetti reali sul corpo umano. Questo trucco viene utilizzato soprattutto nei prodotti “salutistici” per mascherare l’effetto “cibo-spazzatura“.
2.3 Nascondere ingredienti dannosi
Dietro il nome innocente di un ingrediente si possono nascondere potenziali effetti devastanti per la salute. Ad esempio, il conservante E250 nitrito di sodio, utilizzato in tutti gli insaccati e nelle conserve di carne, è un noto cancerogeno, mentre il colorante rosso E120, utilizzato in prodotti di color rosso, viene estratto dalle carcasse di insetti morti.
2.4 Zero grassi che non sono zero
Una scappatoia legislativa consente di dichiarare “senza grassi” ogni cibo che contenga meno di 0,5 g di grassi. Tuttavia, le aziende possono ridurre arbitrariamente la porzione identificata dei loro prodotti fino a quando il contenuto di grassi non sia inferiore a 0,5 g, dando l’impressione che il prodotto sia privo di grassi quando, in realtà, ne contiene ancora.
3. Esempi concreti di prodotti con etichette fuorvianti
3.1 Barrette ai cereali
Le barrette ai cereali sono spesso percepite come salutari, ma l’81% di questi prodotti otterrebbe un’etichetta con il semaforo rosso a causa del loro alto contenuto di zucchero. Ad esempio, le barrette Kellogg’s Nutri-Grain all’uvetta contengono ben 4,5 cucchiaini di zucchero per barretta, ma vengono pubblicizzate come prodotti che contribuiscono alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento grazie alla vitamina B12.
3.2 Yogurt
Gli yogurt sono considerati salutari dalla maggior parte dei consumatori, ma il 35% degli yogurt aromatizzati che mangiano i ragazzi riceverebbe un’etichetta con il semaforo rosso a causa del loro alto contenuto di zucchero e grassi saturi. Ad esempio, il Muller Corner Vanilla Chocolate Balls contiene oltre 5 cucchiaini di zucchero e 4 g di acidi grassi saturi per vasetto, ma viene commercializzato come “senza conservanti artificiali, dolcificanti o coloranti” e una “fonte di proteine e calcio“.
4. Come leggere correttamente le etichette alimentari: consigli utili
Per evitare di cadere nelle trappole del marketing ingannevole, è importante imparare a leggere correttamente le etichette alimentari. Ecco alcuni consigli utili:
- Gli ingredienti sono elencati in ordine di quantità, quindi presta attenzione ai primi tre ingredienti, che sono i più presenti nel prodotto.
- Cerca prodotti con liste di ingredienti il più corte possibile, poiché una lista lunga indica spesso la presenza di prodotti chimici.
- Ricorda che sulla lista degli ingredienti non è obbligatorio indicare gli inquinanti o i pesticidi eventualmente contenuti.
- Gli additivi alimentari vengono indicati con la sigla E seguita da un numero; possono essere più o meno dannosi, ma rappresentano sempre qualcosa di aggiunto al prodotto per ragioni industriali.
- Prenditi il tempo di leggere l’intera etichetta prima di acquistare un prodotto, in modo da fare scelte consapevoli e tutelare la tua salute.
5. L’importanza delle etichette ambientali e nutrizionali
Negli ultimi anni, si è parlato molto di nuove etichette, come quelle nutrizionali fronte-pacco e le etichette ambientali degli imballaggi. Queste iniziative possono essere utili per orientare i consumatori verso scelte più consapevoli e sostenibili, ma è importante che si adotti un sistema univoco e uniformato per evitare di confondere ulteriormente i consumatori.
5.1 Etichette nutrizionali fronte-pacco
Le etichette nutrizionali fronte-pacco, come il Nutri-Score, forniscono informazioni chiare e facilmente comprensibili sul valore nutrizionale di un prodotto, aiutando i consumatori a fare scelte più salutari. Tuttavia, è importante che queste etichette vengano adottate in modo uniforme e coerente in tutta l’UE per garantire la massima efficacia.
5.2 Etichette ambientali degli imballaggi
Le etichette ambientali degli imballaggi forniscono informazioni sulle caratteristiche ambientali di un prodotto, come l’impatto sulla produzione di rifiuti e l’utilizzo di risorse naturali. Anche in questo caso, è fondamentale che si adotti un sistema univoco e uniformato per garantire la massima efficacia e trasparenza.
6. Il ruolo delle istituzioni europee nella regolamentazione delle etichette alimentari
Le istituzioni europee stanno lavorando per colmare il vuoto legislativo che, fino ad ora, ha impedito di regolamentare in modo univoco i metodi di etichettatura. Tuttavia, il processo per giungere a un sistema comune si sta rivelando molto tortuoso. Nel frattempo, in Italia e all’estero, si continuano a trovare confezioni con etichette ingannevoli.
7. L’importanza della consapevolezza dei consumatori
Per tutelare i consumatori, negli ultimi anni sono stati introdotti regolamenti sempre più stringenti. Tuttavia, finché non verrà predisposto un sistema di valutazione omogeneo (almeno in Europa) per definire la conformità delle etichette e le rispettive responsabilità, spetta alle associazioni dei consumatori denunciare le eventuali violazioni del principio di trasparenza da parte dell’industria alimentare e promuovere una reale consapevolezza di ciò che si mette nel carrello.